1
ottobre 2008
L’opera di Butti in Uruguay
Giunge
notizia dall'Uruguay, della presenza di una versione in marmo di Carrara
dell'opera di Enrico Butti 'Il minatore', conservata in un cimitero.
Opere d'esportazione -
Numerose sono le realizzazioni artistiche, di manifattura
italiana, soprattutto opere in marmo, che nel tempo hanno oltrepassato
il confine nazionale per andare ad abbellire dimore, palazzi e luoghi
sacri di paesi lontani. Un esempio è sicuramente dato dall'America, e
nel caso specifico dall'Uruguay.
E' lì infatti, e proprio nella città capitale del paese,
Montevideo, che sono
sbarcate molte sculture di provenienza italiana o meglio varesina.
Un caso come tanti
- Uno dei luoghi artisticamente più ricchi della città di Montevideo è
sicuramente il Cimitero
Centrale,
risalente agli anni '30 dell' '800. L'arredo di questo cimitero, sin
dalla sua nascita è legata a personalità italiane. E' la figura del
genovese Giovanni Azzarini,
trasferitosi in America, a fare da tramite tra l'Italia e la città
latino-americana e a prendere contatto direttamente con gli artisti.
Così è stato anche con Enrico
Butti, che ha realizzato una copia della sua opera più
conosciuta, 'Il minatore',
per collocarla sulla tomba di Juan Nicola, nel Cimitero Centrale di
Montevideo. Questa scultura raffigura un uomo esausto dalla giornata di
lavoro, appoggiato sui suoi strumenti di lavoro.
La scoperta -
Non è certo una novità il fatto che un'opera d'arte venga realizzata in
più copie o più varianti; la cosa interessante è ricostruire la sua
storia, gli spostamenti e le motivazioni di questi. Nel caso specifico,
l'opera di Enrico Butti
a Montevideo
non era conosciuta da parte dei responsabili del museo varesino, fino a
poco tempo fa. Il merito della scoperta va dato ad un turista che
visitando il museo Butti, ha notato
'Il minatore' lì conservato e ricordandogli un'opera già
vista, ha cominciato la ricerca. Il visitatore ha poi mandato una foto
dell'opera al museo dello scultore, dove la notizia è stata accolta con
una certa sorpresa. Anche se, va detto, la presenza dell'opera nel
cimitero non è un’assoluta novità. Navigando in internet si scopre che
già nel 2004, sulla rivista Oltremagazine, in un numero del
2004, accenna alla vicenda dell'opera, per quanto poco si possa
ricostruire.
Opera da secondo posto
- L'opera in questione è forse quella più valida a livello
artistico e meglio riuscita tecnicamente dell'artista viggiutese
Enrico Butti. Eseguita
nel 1887, è
stata presentata a diversi concorsi ed esposizioni. Ha ottenuto 'solo'
il secondo posto al concorso braidense del 1888, mancando così l'ambito
premio Principe Umberto. L'opera stata esposta a Parigi nel 1889, dove
conseguì il Grand Prix, a Budapest nel 1990 e a Vienna nel 1994. La
fusione in bronzo dell'opera è conservata alla Galleria d'Arte Moderna
di Milano. Altre due fusioni in bronzo sono conservate a Milano e a
Canzo. Il gesso, a grandezza definitivo per la successiva fusione, è
esposto al Museo Butti di
Viggiù._
Lara Treppiede in
Arte Varese 10 ottobre 2007. - Adattato da
Ernesto R Milani |