31 dicembre 2006
Herrin, Illinois è una cittadina di 11.000 abitanti a sud dell’Illinois ed è situata ad un paio d’ore da St. Louis e a pochi chilometri dal Mississippi ed anche dal confine con il Kentucky. Tra il 1880 e il 1920 centinaia di migranti hanno lavorato nelle miniere di carbone della regione. Lo sanno bene le decine e decine di migranti di Cuggiono, Arconate, Buscate, Castano Primo, Bernate, Inveruno e paesi vicini in provincia di Milano che costellano le liste delle richieste di passaporto americano. Basta scorrere le pagine dei registri. La prima professione dichiarata fu sempre quella di coal miner, minatore di carbone. Le cose cambiarono e i lombardi entrarono poco alla volta in altre attività sia dipendenti sia indipendenti. Poi il carbone perse il proprio valore economico e così le miniere furono abbandonate. Per molti ci fu una nuova migrazione alla ricerca di nuovi posti di lavoro. Durante la crisi del settore carbonifero la Maytag installò ad Herrin una fabbrica per il montaggio di macchine per lavare e per asciugare. Anni Sessanta. Certezza e sicurezza del posto di lavoro in un’area abbastanza depressa. L’industria del carbone in Illinois subì un’ulteriore flessione in seguito al 1990 Clean Air Act in quanto il minerale locale ad alto contenuto di zolfo era fuori legge in attesa di una tecnologia in grado di separare lo zolfo ad un costo abbordabile. Le troppe protezioni sindacali, aggiungono altri, resero troppo difficile continuare l’estrazione in maniera economica. Ad ogni modo ancora negli Anno novanta, l’allora sindaco di Herrin, Ed Quaglia denunciava la perdita di 4.000 posti di lavoro in una regione dove si raggiungevano punte del 20 % di disoccupati. La Maytag e l’università di Carbondale garantirono molti posti di lavoro, ma la Maytag entrò in crisi e fu assorbita ai primi del 2006 dalla Whirpool, azienda di base in Michigan con una forte presenza anche a Varese (ex-Ignis). L’attuale sindaco di Herrin, Vic Ritter, che siede sulla stesa poltrona che fu di Ottolini e Quaglia, si sente tradito. Manager a tempo pieno di Herrin, non avrebbe mai pensato di perdere il primo employer della città: 1.000 disoccupati con poche prospettive proprio qualche giorno prima di Natale. La Whirlpool ha salvato la Maytag in primavera, ma è evidente che la fabbrica non faceva parte dei futuri piani aziendali, o forse si insinua che si voleva togliere un concorrente dal mercato. Vic Ritter afferma che il personale veniva da almeno 16 contee diverse e che la chiusura si rifletterà su un centinaio di comunità entro il raggio di un’ora di macchina. 23 milioni di euro di buste paga in meno. Come sempre l’impatto negativo sull’indotto di ristoranti, cinema, stazioni di servizio e proprietà immobiliari sarà grande. La paga media oraria di Maytag si aggirava sui 12 euro, paga alta da quelle parti. Il prepensionamento, il ritorno a scuola, la difficoltà a ricollocarsi in un’economia stagnante. Non esistono paracadute tipo Alitalia con l’obbligo per i possibili acquirenti della salvaguardia, consacrata dai sindacati ai grandi numeri, dei posti di lavoro. L’azienda è in perdita e non serve. Si taglia e si continua in altre direzioni. E’ vero che i lavoratori non sono propriamente gettati su lastrico, ed ad esempio quelli iscritti al sindacato riceveranno un ‘indennità di dollari di circa 500 euro ogni anno di lavoro fino ad un massimo di 12.800 euro per 26 anni di anzianità, oltre ad una settimana di copertura sanitaria per ogni anno di lavoro fino ad un massimo di 26 settimane. E poi? Lo stato dell’Illinois ha offerto 1.5 milioni di euro per il reinserimento della forza lavoro, ma per tante persone tutto questo significa un taglio netto al tenore di vita, con il sussidio della disoccupazione e il problema oggettivo di trovare un lavoro simile a quello di Maytag, uno dei più remunerativi della regione. Il sindaco Ritter, la cui moglie è di discendenza italiana, si mostra cautamente ottimista. Confida nella resilienza della popolazione che ha affrontato con determinazione la spirale delle miniere di carbone costata migliaia di posti di lavoro nelle decadi passate. Anche il sistema scolastico subirà gli effetti dello smantellamento di Maytag perché il migliaio e più di lavoratori che si sposterà da altre parti alla ricerca di una nuova occupazione ridurrà di almeno 200 il numero degli iscritti alle scuole locali. Il sistema scolastico riceve 4.100 euro per studente e se le previsioni si avverassero, verrebbero a mancare 820.000. Nel medesimo tempo lo stato offrirà riduzioni o buoni pasto e libri gratuiti agli studenti bisognosi. La fabbrica Maytag ha chiuso i battenti la settimana prima di Natale. Naturalmente non mancano le critiche all’apparato politico regionale e statale che come da noi è sempre pieno di promesse e scandali irrisolti. Secondo alcuni, lo stato dell’Illinois dovrebbe ridurre i costi di gestione ed aumentare le tasse per evitare una catastrofe finanziaria. Ma i politicanti asseriscono che il budget statale è bilanciato e su basi solite. Qualcuno mente. Così,mentre le bollette della luce aumenteranno fino al 40% a partire dal gennaio 2007, gli stessi politicanti si sono aumentati lo stipendio del 15% ovvero di 3.8 milioni di euro. E così anche qui, dove un tempo gli italiani costituivano il gruppo straniero più numeroso, se i politicanti si occupassero maggiormente del benessere dei propri elettori, ci sarebbero certamente meno persone preoccupate di non essere in grado di pagare le bollette di casa. E’ ironico che nel banner del giornale locale di Herrin, The Southern, campeggi la pubblicità della green card, la carta verde per lavorare negli USA: Bandiera a stelle a strisce. – Vivi e lavora negli USA._ |