18 novembre 2007

“…Sulle ali dei venti…”

 

Sabato 17 novembre 2007 si è svolto al seminario vescovile di Como il convegno “Sulle Vie dei Migranti” per rinnovare la memoria della vita di monsignor Giovanni Battista Scalabrini. Nato a Fino Mornasco in provincia di Como l’8 luglio 1839, entrò in seminario dopo aver frequentato il ginnasio statale Volta a Como. Divenuto sacerdote si distinse per la sua modernità e per le sue diverse iniziative sociali. Nel 1876 divenne vescovo di Piacenza dove continuò ad essere pastore d’anime desideroso di comunicare la vita del Buon Pastore. Fu il primo ad accorgersi dei drammi dell’emigrazione che stava sconvolgendo il tessuto sociale italiano a fine Ottocento e soprattutto ad agire per alleviare le pene sia fisiche sia morali dei migranti alla partenza e all’arrivo nei porti d’oltreoceano. La Congregazione dei Missionari di San Carlo fu fondata a tale scopo nel 1887. A  New York e Boston sorse poi nel 1889 la Società di San Raffaele. Le Missionarie di San Carlo Borromeo furono organizzate nel 1895. Memorabili i suoi viaggi pastorali in America di cui uno poco prima di morire, il 1° giugno 1905.

Il  convegno è stato aperto da S.E. Monsignor Diego Coletti, vescovo di Como che ha ricordato soprattutto lo Scalabrini attento a quanto gli succedeva attorno e prendere azioni in merito, in un mondo, allora come adesso, poco propenso a dedicarsi al prossimo sofferente. Un saluto particolare è stato dato da padre Sergio Olivo Geremia , superiore generale della congregazione scalabriniana ed anch’egli figlio della grande emigrazione visto che è originario della provincia di Rio do Sul in Brasile, dove la sua famiglia si trasferì da Tezze sul Brenta sempre a fine Ottocento con altre decine di migliaia di veneti e lombardi.

Mario Santoro, docente di lettere e filosofia proprio al liceo classico Volta di Como ha tracciato la storia dell’emigrazione con una lunga analisi che beneficerà i suoi studenti: Il problema dell’emigrazione italiana tra Otto e Novecento (1861-1929).

Saverio Xeres del Centro Studi “N. Rusca” di Como ha invece delineato la figura di monsignor Scalabrini mettendo in ampio risalto il suo ruolo di pastore presente dove c’era il maggior bisogno:

Da Como al mond: Giovanni Battista Scalabrini.

Silvia Fasana de “Il Settimanale della Diocesi di Como” – “Opera don Guanella” ha messo in rilievo i rapporti tra Scalabrini e Don Guanella, impegnati sullo stesso fronte dei migranti e dell’apostolato verso i più deboli. Ambedue presenti nei luoghi di emigrazione per vedere da vicino

La realtà e intervenire in modo appropriato : Amicizia e progetti comuni: Scalabrini e Guanella.

Infine Giovanni Terragni dell’Archivio Generale Scalabriniano di Roma ha fatto risaltare la figura e l’opera di monsignor Scalabrini che la distrazione di una città come Como e della società in generale ha parzialmente rimosso: Migranti: il contributo e la testimonianza di Giovanni Battista Scalabrini.
La relazione conclusiva di
Ernesto R Milani di Mantovani nel Mondo Onlus ha ribadito la necessità di recuperare alla radice la storia dell’emigrazione lombarda che è complessa, numerosa, abbastanza documentata ma soprattutto molto trascurata e bisognosa di un riavvicinamento da parte di tutti.

Emigrazione lombarda, Emigrazione dimenticata?

Ha moderato con arguzia Alberto Longatti dell’Associazione Ex Alunni del Liceo Classico “A. Volta” di Como in una città distratta che cerca soltanto nella ragione la soluzione ai propri problemi.

Il convegno è stato organizzato dall’associazione IUBILANTES di Como sotto l’attenta direzione di Ambra Garancini nell’ambito del progetto culturale “Migranti ; Vie della Storia. Vie della Fede”.

I patrocini vari non sono riusciti a dare un forte impulso all’evento a cui ha partecipato una discreta rappresentanza di persone “addette ai lavori” come ha sottolineato Alberto Longatti. Occasione perduta, almeno per adesso da parte di chi si lamenta sempre della mancanza di occasioni di cultura.

Grande merito a IUBILANTES, organizzazione che si propone in termini moderni e non confessionali l’esperienza del pellegrinaggio e dei suoi suggestivi percorsi. Riscoprire, praticare e diffondere il gusto antico e sempre nuovo del viaggiare a piedi e lo spirito di accoglienza  e solidarietà che lo caratterizzano, nonché il gusto del contatto lento e naturale con l’ambiente, le tradizioni e i monumenti.

A chiusura del convegno è stato possibile visitare il centro studi “Nicolò Rusca onlus” che cura  la conservazione  e la valorizzazione del patrimonio documentale e librario dell'Archivio storico della diocesi di Como e della Biblioteca del seminario vescovile, nonché - tramite l'Ufficio inventariazione beni culturali ecclesiastici - la catalogazione del patrimonio artistico conservato presso le parrocchie diocesane e attua, anche in collaborazione con enti pubblici e amministrazioni locali, interventi di riordinamento, inventariazione e catalogazione del patrimonio archivistico e librario di interesse storico delle parrocchie o di altri enti ecclesiastici entro il territorio diocesano e cura la pubblicazione del periodico “Archivio storico della diocesi di Como” oltre a promuovere la ricerca storica mediante convegni e seminari._